Cosa significa interrogarsi sul proprio “perché” di madre?
Prova a immaginare una persona che sale su di un treno: si occupa di scegliere lo scompartimento più comodo, i compagni di viaggio migliori, di avere a disposizioni tutti i comfort per il viaggio ma si dimentica di controllare la direzione del treno. Pensa ora se questa persona, troppo presa dall’occuparsi delle condizioni -del “come“- del suo viaggio, ritenesse superfluo o troppo complesso domandarsi il “perché“:
Qual è la direzione nella quale sto andando? Che significato ha questo viaggio per me? Voglio starci su questo treno, mi piace?
Occuparsi delle condizioni del viaggio è fondamentale ma se manca la riflessione sul “perché”, sul senso del viaggio, su quali sono le motivazioni profonde per cui lo si intraprende e verso quale direzione andare, allora il “come” diventa un insieme di azioni fini a se stesse, si svuota di significato e man mano che si procede, di fronte agli imprevisti e alle difficoltà, rimane un senso di spaesamento e di incertezza.
La riflessione sul proprio essere donna ed essere madre si pone come intimo punto interno di partenza dal quale muoversi per far fronte a tutte le questioni, sfide e domande del viaggio.
E’ da questa posizione interna che si possono vagliare le possibili soluzioni contingenti, al fine di selezionare quella che è più in linea con se stesse.
Il mondo è pieno di indicazioni su come essere una buona madre, su quali sono le scelte migliori per i propri figli, su quali sport, quali scuole, su come usare la tecnologia e moltissimo altro; e molte di queste sono valide.
Il punto centrale però è che la scelta non è mai qualcosa di oggettivo, di giusto o sbagliato in assoluto, ma è sempre il risultato dell’incontro del proprio Io e della volontà con ciò che la Vita ci pone davanti.
Qual è il tuo perché? Qual è la direzione, le motivazioni profonde che colorano il tuo viaggio?
Dimmi cosa ne pensi nei commenti o se vuoi scrivimi dalla sezione “contattami”.
Un abbraccio,
Lisanna